TAZENDA IN CONCERTO A ROMA

iWORLD
12 gennaio 2017
TAZENDA

Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro de Coubertin, 30 (Roma)
biglietti disponibili al link: http://bit.ly/TazendaTicket

Con il nuovo anno torna iWolrd, la rassegna targata iCompany che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il 12 gennaio vedremo in Sala Petrassi i Tazenda, che ripartono con il nuovo tour da Roma, a 30 anni di distanza dal lancio del progetto che nacque nel 1987.

 Il gruppo sardo ha da poco pubblicato il suo ultimo disco S’ISTORIA cofanetto antologico dei TAZENDA pubblicato da Sony Music ad ottobre 2016.

E’ la prima raccolta ufficiale del loro repertorio (52 brani in 3 CD) contenente anche un brano inedito, una vera chicca, “Sa Oghe”, dedicato ad Andrea Parodi.

“Ci piace e ci rende felici il fatto di autocelebrarci, avendo la fortuna di poter pensare che forse non abbiamo fatto ancora niente. Ma intanto questo “niente” è qui, dentro questo cofanetto, che ruggisce – dichiarano i TAZENDA e implora di essere ascoltato, cantato e amato. Così come noi abbiamo amato e amiamo la nostra musica e la nostra terra.”

A seguito  di questo i Tazenda hanno deciso di raccontare la loro storia ormai trentennale in modo diverso, mettendosi nelle mani della creatività, della spontaneità e degli strumenti acustici e regalando un nuovo capitolo suonando strumenti insoliti come hang, mandolino, banjio, ukulele, chitarre di ogni tipo, djiembè, darbuka, cajon, drum machine e tanto altro.

 Prossimo appuntamento con iWorld

sabato 21 gennaio 2017 | Eugenio Bennato | Sala Petrassi

Mediapartner ufficiale della rassegna è Rockol.it

www.i-company.it

iCompany

TAZENDA

“S’ISTORIA” live acustico 

Il primo cofanetto antologico che raccoglie la miglior produzione del gruppo

diventa uno spettacolo teatrale dal vivo raccontato in versione acustica

Partirà da Roma il 12 gennaio 2017 presso L’auditorium Parco della Musica 

“Era da qualche anno che pensavamo di rivisitare il nostro repertorio in chiave acustica per una versione più intima e raccontata da proporre nei teatri. La pubblicazione di S’Istoria è stata lo spunto e anche il suggerimento sul filo conduttore di questo spettacolo” (Tazenda)

 

S’ISTORIA è appunto il titolo dell’attesissimo cofanetto antologico dei TAZENDA, che Sony Music ha pubblicato lo scorso 14 ottobre 2016.

A seguito  di questo i Tazenda hanno deciso di raccontare la loro storia ormai trentennale in modo diverso, mettendosi nelle mani della creatività, della spontaneità e degli strumenti acustici e regalando un nuovo capitolo suonando strumenti insoliti come hang, mandolino, banjio, ukulele, chitarre di ogni tipo, djiembè, darbuka, cajon, drum machine e tanto altro.

Oltre a questo vogliono raccontare tra un brano e l’altro gli aneddoti che sono le briciole di Pollicino che li hanno condotti a casa Tazenda.

Quale posto meglio dei teatri o dei piccoli spazi a contatto con la gente, vicina, vicina a noi quasi da poterla toccare?

I sardi hanno chiamato la storia dei Tazenda “favola”. Favola perché tre ragazzi sbucati quasi dal nulla si sono inventati un’idea degna di una bacchetta magica: cantare in sardo su un sound pop-rock-etno, quando la parola etnico era un termine forbito o sconosciuto. Favola perché la Sardegna si è identificata a tal punto con la loro musica da sfatare il detto “nessuno è profeta in patria”.

Esiste una sindrome artistica che prevede il concetto che la gente consideri i primi lavori come i migliori, e anche quando sono passati quasi trent’anni dagli esordi, i primi due o tre dischi vengono sempre etichettati come irripetibili.

Ora che S’Istoria è arrivato i desideri dei nostalgici sono stati esauditi proprio come in una favola, quella della magica lampada di Aladino.

Al genio della lampada i Tazenda avevano chiesto dei testi che parlassero di vecchie storie della nostra terra, leggende, fiabe, vita rurale, animali selvatici, ma anche ingiustizie, faide e altre cose interne, ma al contempo avevano chiesto di essere universali e quindi liriche che trattassero di diritti umani, incendi, pena di morte, bambini in guerra, spiritualità evoluta, concetti di fratellanza tra le religioni; la gente comune, la morte, la bellezza dell’espressione dei sentimenti, le ninne nanne antiche, le canzoni d’amore dedicate all’amata, la speranza, l’ecologia, la nostalgia di quando eravamo bambini, le forti emozioni generate dalle feste come il Natale, il carnevale o le feste di paese. Ancora, la protesta sociale, la denuncia, anche quella dei poeti sardi di due secoli fa per dimostrare che sono purtroppo sempre attuali, l’importanza di salvaguardare la lingua madre non solo per un fatto culturale, ma per rimanere ricchi di sfumature espressive per poter descrivere meglio la vita; la siccità e i riti pagani per scongiurarla, il senso del mistico, anche quello verso la natura, la sofferenza d’amore, l’aldilà reso naif per sopportare meglio la paura, la ricerca del divino.

Avevano chiesto che dalla lampada magica gli arrivassero in forma poetica e impersonale da cantare spesso in terza persona in modo da defilarsi e pensare solo a suonare e a comunicare forti e suggestive impressioni come se queste fossero di tutti e non di loro tre. Perché sempre tre sono stati. I Tazenda hanno avuto tre cantanti, tutti e tre grandi talenti naturali. Il mare è l’elemento che li accomuna: Andrea Parodi di Porto Torres, Beppe Dettori di Stintino e Nicola Nite di Alghero. Quindi hanno esplorato tutto il Golfo dell’Asinara. Il mare è fatto d’acqua e nelle simbologie antiche, compresa quella dello zodiaco, questo elemento rappresenta l’emozione, l’essere romantici, l’affettività e la sfera del cuore.

Infatti nelle loro più di cento canzoni non c’è mai stato spazio per le urla, l’aggressività, la volgarità, ma al contrario, anche quando si parlava di cose forti, abbiamo sempre scelto naturalmente di raccontarle in modo gentile.

Il sound che gli è letteralmente piovuto dal cielo nel 1987 è stato la vera manna per loro. Da quel momento hanno avuto sempre la sensazione che sapessero cosa fare e come vestire la loro musica. I suoni della Sardegna arcaica e misteriosa in osmosi con l’elettronica ed il nostro prog-rock degli esordi gli hanno conferito quella peculiarità tanto agognata dagli artisti in genere. Ancora oggi si sentono dire, non solo nella loro terra, ma anche al di fuori, che esiste un Tazenda sound.

In questo caso hanno avuto il piacere e si sono resi felici per il fatto di autocelebrarsi avendo la fortuna di poter ancora pensare che forse non hanno fatto ancora niente o che forse ancora meglio ancora molto si può fare per quella musica che è stata la loro bandiera.

Ma intanto questo “niente” sarà ancora una volta qui, dentro questo spettacolo, che ruggisce e implora di essere ascoltato, vissuto, cantato e amato. Così come loro lo hanno amato e amano la loro musica, la loro  terra e la loro … favola!

 Il repertorio di S’ISTORIA conterrà, per ovvie ragioni di tempo, una selezione ulteriore delle 52 canzoni immortali contenute nel cofanetto, che hanno accompagnato la vita di tutti i sardi nel mondo. Partendo dal loro brano forse più noto, quello che ha determinato la nascita di un format canzone (in sardo ed italiano), “Spunta la luna dal monte” (del 1991 con Andrea Parodi alla voce insieme a Pierangelo Bertoli), fino al capolavoro della rinascita “Domo mia” (del 2007 con Beppe Dettori alla voce), passando per “Nanneddu meu” (del 1991), ormai il simbolo della lotta e della denuncia verso le ingiustizie e i soprusi, “Carrasecare” (del 1990), forse la canzone degli esordi più rappresentativa del gruppo, fino a “Mamoiada” (del 1992), che ha coinciso con la fine di un’annosa faida che dilaniava le famiglie del noto paese della Barbagia ed ora viene cantata come un inno alla pace. Non poteva mancare “No potho reposare

Ci saranno poi le collaborazioni storiche, quali quella con Fabrizio De Andrè, nata da una vera amicizia, che nel 1992 firmò insieme a loro il testo di “Pitzinnos in sa gherra” (presentato poi al Festival di Sanremo) e quello di “Etta abba chelu”, e i duetti con Maria Carta, Francesco Renga, Gianluca Grignani, Kekko Silvestre. La forte intesa musicale tra Silvestre e la band ha portato poi alla collaborazione con i Modà.

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